giovedì 23 gennaio 2014

L'Identikit di un Telefilm Addicted

Il fangirlismo si sa, non è solo una religione ma un vero e proprio stile di vita.
Un telefilm addicted lo riconosci a distanza, bastano pochi accorgimenti.
Veniamo dunque a tracciare il profilo di questa strana creatura mitologica.










OCCHI: 

 Se può, un telefilm addicted evita di mostrare gli occhi al pubblico.
E' sempre lì, con un paio di fanaloni scuri non per fare il divo di Hollywood, né tanto meno perchè è pagato per far pubblicità a quella marca di occhiali da sole, ma semplicemente per nascondere il suo sguardo martoriato.
Si, perchè gli occhi di un telefilo, non hanno nulla da invidiare a quelli dei vampiri di Twilight o TVD.
Sono gonfi, rossi per la mancanza di sonno, e con occhiaie così profonde che nemmeno il migliore dei correttori in commercio riesce a nascondere.





Dopo aver passato tutta la notte a guardare serie tv, dove ATTENZIONE, per 'guardare' non si intende vedere e basta.
No, un telfilo non si limita semplicemente a guardare uno show... lui deve vivere lo show.
Così se c'è da piangere si piange senza farsi troppi scrupoli, variando da un lamento straziante se la scena in questione è quella di un funerale, oppure un pianto di gioia se si è ad un matrimonio.
Al mattino poi, quando è costretto ad abbandonare la sua dimora perchè sembra incredibile, ma un telefilm addicted riesce anche a condurre uno straccio di vita privata, nasconde la sua evidente vergogna dietro un paio di lenti solari spesse e scure.
La gente normale non capirebbe..
Si fermerebbe a guardarlo, additandolo lungo la strada per dire: "ehy guarda quel drogato.. mamma mia"
"ma di che si fa?" "quello è di sicuro un cocainomane"





Per evitare che la polizia lo arresti e ritrovarsi vittima di imbarazzanti interrogatori in commissariato del tipo:
"Allora, mi dica chi le fornisce la droga in città"
"Ma non è droga... è solo.. telefilia.. ok adesso lei penserà che io sono pazzo... dio sembra di essere in una scena di CSI NY.. *ride nervoso* ... mi prenderete anche le impronte digitali?..questo devo twittarlo per il fandom..NO! NO! Non mi faccia portare via.. le giuro che non sono un drogato..davvero!"
La soluzione è semplice: occhiali da sole come fossero lenti a contatto.








CAPELLI:

L'acconciatura di un telefilm addicted è simile a quella di un super sayan di quarto livello.
I suoi capelli, sono così improponibili che sembrano usciti da un manga giapponese.
Non è perchè non li curi o non ci tenga a fatto, al contrario.




La colpa è da attribuire sempre e solo ad una maratona di telefilm.
Nel corso delle varie ore, un telefilo, è così preso da ciò che sta vedendo che non si accorge che man mano che le lancette dell'orologio scorrono, lui cambia posizione girando tutta la camera.
Di solito si parte seduti alla scrivania con il notebook sempre vicino come un polmone artificiale senza il quale è impossibile vivere.
Poi, dopo qualche ora, ci si ritrova sul divano, poi sul tavolo mentre si mangia la prima cosa trovata in cucina, e infine nel letto, dove si parte dalla classica posizione: schiena dritta e pc sulle ginocchia, e si finisce a notte fonda spalmati sul materasso, con le gambe all'aria come un gatto in calore. 
In tutte queste posizioni, i capelli sono quelli che più ne risentono: hanno passato le ultime 8 ore, tempo minimo indicato per un maratoneta, a strusciarsi su ogni superficie della camera.
Al risveglio, si tenta di districare il groviglio creato e alla fine, guardandosi allo specchio, si opta per un: "dai non sono tanto diversi da quelli di Derek Shepherd dopo otto ore in sala operatoria.. sto bene anche così, in fondo non sono mica Elijah Mikaelson"








CARNAGIONE: 

La carnagione di questo strano essere nel cui corpo scorre wifi e non sangue, è pura e bianca come il latte.
Un colorito che farebbe persino impallidire d'invidia Lord Voldemort in persona. 
Si perchè, dopo anni trascorsi a guardare serie tv, nel buio delle quattro mura domestiche, un telefilm addicted diventa intollerante al sole.
Ecco perchè a prima mattina è più intrattabile del solito.
Quando invece piove o ci sono nuvoloni grigi ovunque, puoi persino vederlo sorridere, mentre tra sé e sé dice:



E nel mentre, beandosi del tempo uggioso, progetta un'altra lunga serata di telefilm, piumone e cibo scadente.
Un telefilo non è geneticamente predisposto all'esposizione ai raggi UV.
E' quel tipo che nonostante la protezione solare alta e solo poche ore al sole, d'estate non si abbronza ma si ustiona.



Il sole di un telefilo è dolce e azzurrognolo come la luce emanata dallo schermo di un pc.
Se gli chiedi perchè non ama il sole come tutti i comuni mortali, lui ti risponderà così:








SEGNI PARTICOLARI: 

Il mattino ha l'oro in bocca, un cazzo.
Non azzardatevi mai a pronunciare frasi del genere a prima mattina, in presenza di un telefilo.
Potrebbero essere le vostre ultime parole.




Un tv shows addicted odia il mattino per principio.
E' il minimo, dopo aver fatto le ore piccole in compagnia delle sue serie tv preferite. 
Alzarsi per lui è un gesto titanico, uno sforzo che andrebbe premiato.
La prima cosa che fa al risveglio è maledire la sveglia perchè ha appena interrotto una scena che nella sua mente si andava delineando... chiamasi sognare..
Quella dove i suoi personaggi preferiti non muoiono per davvero ma vivono una vita lunga e felice.
Così appena sveglio grugnisce e twitta il suo malessere all'interno fandom.




In pochi minuti riceve notifiche esorbitanti di altri come lui che sono nella sua stessa situazione.
Allora si sente più solidale e affranto allo stesso tempo.
Perchè quelli della sua categoria, altri disagiati come lui, vivono a km di distanza e lui sta per ricominciare una nuova giornata con gente che al massimo parla di uomini e donne o Amici.
Deluso e sfiduciato nei confronti della vita, se la prende col mondo intero mentre prosegue verso il bagno, cellulare alla mano si inizia a stalkerare i profili del cast di.. *inserire nome di serie tv qui*.. che nella notte hanno twittato alla grande rilasciando alcuni spoiler sulle scene appena girate.
Da quei tweets dipende l'umore dell'intera giornata di un telefilm addicted.
Se sono ambigui o preoccupanti, il telefilo tocca subito ferro e inizia a pregare gli dei protettori degli autori televisivi, affinché nessuno muoia o la propria OTP preferita si lasci.
Il tutto mentre si lava e si veste.




Poi c'è il momento dei trasporti pubblici: treno, metro o autobus che sia, la situazione è la stessa.
Il telefilo passa tutto il tempo del tragitto a twittare con il fandom per cercare di capire di più e nel frattempo si passa ai tweet minatori e alle minacce verso gli autori crudeli e spietati.
Solo un'ora prima la batteria dell'iPhone era al 100%.. dopo la twettizzazione selvaggia, la linea rossa del 20% compare minacciosa all'orizzonte.
E' tempo di chiudere. 
Si va a lezione, dove il telefilo guarda con espressione schifata e triste, la stupidità del mondo che lo circonda.
Si sente solo fra tanti, una Rose Dewitt Bukater del film Titanic, chiuso in una stanza con gente di cui non gliene importa un emerito cazzo.



Mentre sente conversazioni che vertono su stupidità come gli esami imminenti o un nuovo orario di lezioni, lui guarda tutti con occhi disperati urlando in silenzio:
"Ma come fate? Avete letto l'ultimo tweet di Shonda? Ha passato l'intera notte a scrivere, e ha detto di essere stressata!! Ma non capite? E' una tragedia annunciata.. chi morirà adesso? Chi sarà il prossimo?!"
No, nessuno capisce e lui torna nel mondo di Twitter, sfidando la batteria dello smartphone, per cercare la compagnia dei suoi simili. 




Il resto della giornata prosegue in silenziosa sofferenza, mentre pastrocchia su un foglio il titolo del suo show a rischio o disegna un omino stilizzato con la testa mozzata che ha le sembianze terribilmente simili a quelle di Shonda Rimhes. 
A lezioni finite, un timido sorriso si affaccia sul suo viso, ma non illudetevi: è solo felice di poter tornare a casa per caricare il suo iPhone e poter twittare liberamente con wifi gratis e limitato mentre va in onda una puntata della sua serie preferita. 

Una volta a casa, potrà tornare finalmente ad assumere il suo aspetto naturale:






L'INCONTRO DAL VIVO CON UNO DELLA SUE SPECIE:

Questo è uno dei momenti particolari che caratterizzano l'intera esistenza di un telefilm addicted: l'incontro con un suo simile.
Passa ore, intere giornate a sperare di poter incontrare fuori dal web, qualcuno che nella sua stessa città condivide le sue passioni. 
E quando lo trova, sono momenti esilaranti...
I due si riconoscono a distanza, notano il pallore della carnagione, le occhiaie, gli occhi rossi e il bisogno di caffeina disperato, mentre sussurrano frasi sentendosi much Lorelai Gilmore:





I sensori da fandom si attivano e i due si scrutano con diffidenza avvicinandosi lentamente l'uno all'altro.
Si guardano in perfetto stile l'onore e il rispetto prima di proferire parola.




"Sei un fan di CSI?"
Chiede il primo con un tono e un atteggiamento di cui il padrino sarebbe stato proud:




"Si perchè?"
Risponde l'altro imitando una perfetta parlata siciliana acquisita dopo innumerevoli visioni delle fiction di Garko.
"C'hai la felpa del fandom"
"Ah"
"Che altre serie tv GUADDI?"
Il tizio con la felpa di CSI comincia ad elencare numerosi titoli di show con le sigle tipiche del linguaggio fangirlese. All'altro gli si illuminano gli occhi mentre comincia a stimare la persona che ha di fronte: sono tutte serie che piacciono anche a lui.
".... OUAT, TVD, TO, TSC, TWD, TCD, DW..."
Chiunque ascolti la conversazione dei due, si appresta a chiamare il 911 per ricoverare il tizio che parla strano forse per un ictus celebrale. 
Ma lui prosegue imperterrito..
"....PLL, AHS e Grey's Anatomy"
Qui le orecchie dell'interlocutore si drizzano come quelle di un mastino affamato. 
Il tizio della felpa CSI ha colpito dritto al cuore. Si parte subito con il test preliminare.
"Grey's Anatomy, AH?! E cosa shippi uaglione?
"I MerDer shippo"
"E cosa PENSASTI dell'abbandono di Sandra Oh?"
"Sono DISONORATOH"
"E della morte di Lexie e Mark?"
"Se trovo Shonda ammazzo lei e poi ammazzo tutta la sua famigghia"
Qui scatta il fatidico momento del 'si'.
I due si riconoscono come simili, due soldati sopravvissuti ai continui bombardamenti dei feels televisivi, e sono pronti a combattere insieme.
La scena si conclude più o meno così:








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