martedì 10 giugno 2014

Recensione Penny Dreadful 1x05: Close than Sisters

Lasciatemi dire che questo è stato il miglior episodio della serie.
Lo so che mancano ancora tre puntate alla fine e tutto può accadere, ma questo episodio rasenta la perfezione.
Sarebbe potuto benissimo essere il pilot di questa serie targata Showtime e diretta dal bravissimo John Logan, perchè questa quinta puntata è stata, letteralmente parlando, una favola.
Si, una bellissima favola che sembra provenire direttamente da un'altra epoca.
Sin da piccoli ci sediamo e ci fermiamo a pensare a principi, principesse e mostri paurosi pronti a distruggere la felicità dei protagonisti, e sin da piccoli questa concezione della favola che per noi in quel momento è la vita vera, si radica profondamente in noi e da quel momento, per tutta la vita, ci sentiamo un pò quei cavalieri vittoriosi pronti a staccare la testa al grande drago.

Crescendo continuiamo a leggere e a sognare, favole che cambiano contesto storico e culturale, che diventano mature e impegnativa ma al cui fascino non possiamo fuggire.
Ci ritroviamo a 18 anni pieni di sogni e speranze, come i protagonisti di quei romanzi che un pò per diletto un pò per dovere, siamo costretti a leggere.
E questa puntata è stata proprio una di quelle storie, uno di quei romanzi dell'Ottocento che tanto ci affascinano e inquietano.
La 5a puntata di Penny Dreadful è stata il racconto di una vita, di come tutto ha avuto inizio.
Cadono tutti i muri, tutte le barriere tra narratore e spettatore. Non ci sono più i soliti personaggi che fanno da contorno: nessun Dr. Frankestain, nessun Dracula, licantropo o serial killer.
Per 55 lunghi minuti, siamo solo noi e Vanessa Ives che con profondità e trasporto ci racconta la sua storia.
Lo fa con il metodo della scrittura, un lungo nastro di parole tra lei e Mina, tra lei e noi.



Scivoliamo in quella lettera, ci perdiamo tra quelle righe fresche di inchiostro e lacrime, dove il presente svanisce per lasciare il posto al passato.
Ed eccolo lì svelato, il segreto di Vanessa e Sir Malcolm. Ecco svelato il legame che li unisce e li tormenta.
Ecco perchè i due sono così disperati e pronti a tutto per salvare Mina Harker.
Perchè la sua salvezza rappresenta la loro redenzione.
L'espiazione dei loro peccati passati, trascinati nel presente come un grosso macigno.
Trovare Mina è lo scopo della loro vita, perchè in quel gesto si  nasconde la chiave per la loro libertà.

La storia narrata è un flashback lungo tutta una puntata.
Una scelta autoriale coraggiosa: gli episodi che si incentrano esclusivamente su un personaggio sono sempre azzeccati nel caso di una serie piena di colpi di scena e grande suspance, ma in una serie dal ritmo lento e ipnotico come Penny Dreadful, il rischio era quello di annoiare il telespettatore.
Un pericolo che non c'è stato, perchè dopo 5 puntate siamo tutti terribilmente e irrimediabilmente innamorati di questa serie tv, e della sua danza narrativa sinuosa e silenziosa come un serpente.

La puntata si apre con il racconto di Vanessa, che in una sola lettera rivive e ci mostra tutta la sua storia.
Troviamo due bambine, amiche inseparabile, Mina e Vanessa, la bionda e la mora, connubio insuperabile.
La prima dolce, sognatrice e timorosa.
La seconda avventurosa, sfrontata e curiosa.
Mina sogna il grande amore, un uomo alto ma con piedi piccoli adatti a danzare, un uomo con i baffi impomatati, dolce ed elegante come lei.
Vanessa cerca l'avventura, il pericolo e sa che l'unica strada per ottenerla è sposare un uomo avventuroso e spavaldo come Sir Malcolm, il padre di Mina.
Le due amiche crescono insieme, condividendo sogni, speranze e quotidianità: le case delle due sono confinanti e il cancello che le divide è sempre aperto.
Per un attimo è come assistere all'inizio di una fiaba vittoriana, un racconto in perfetto stile Jane Austen.
Il paragone tra Mina e Vanessa e le sorelle Jane ed Elizabeth Bennet di Orgoglio e Pregiudizio, è innegabile.
Un legame profondo e viscerale,come fossero due sorelle siamesi.
Un aspetto esaltato anche dal titolo di questo episodio: "Close than Sisters" molto più che sorelle.



Mina ha un fratello, il cagionevole Peter che un giorno spera di viaggiare in Africa insieme a Sir Malcolm suo padre, ed essere protagonista di numerose avventure.
Tutti pensano che Vanessa finirà per sposare Peter, sigillando ancor di più il legame che lega la sua famiglia a quella di Mina.
Vanessa sembra rincuorata da questa promessa, vede Peter come la sua passaporta per l'avventura e il pericolo che tanto sogna.
Ma come in ogni favola che si rispetti, l'equilibrio e l'armonia vengono spezzati.
Il tutto succede quanto Sir Malcolm torna da una delle sue avventure africane e viene accolto in pompa magna da entrambe le famiglie.... ma da un membro delle due famiglie riceve un'accoglienza più che calorosa.
E così una sera, passeggiando al chiaro di luna nel grande labirinto in giardino, Vanessa becca sua madre e sir Malcolm durante un rapporto sessuale.
E' li che tutto si rompe e tutto cambia.
Vanessa resta a guardare non con timore o vergogna, ma con eccitazione.
E' in quel momento che Vanessa apre la porta, quel collegamento che sente da sempre di avere con l'oscuro, con quel demone che per anni ha allontanato con la preghiera.
Conserva in sè quella notte di trasgressione, non raccontando mai nulla nè a Mina nè a nessun altro.



Cresce facendo si che giorno dopo giorno, un piccolo spiraglio penetri nella sua vita e la colleghi al male che incombe su di lei da sempre.
Un accettazione del maligno che si rafforza quando Mina si fidanza ufficialmente e Vanessa sente l'invidia e la rabbia sbocciare in lei: "Quasi ti invidiavo amica mia. Tu la dolce Mina, avresti conosciuto l'avventura e il tocco di un uomo prima ancora di me"
Dopo le nozze Mina e il suo promesso sposo, si trasferiranno in India e Vanessa, timorosa dell'improvvisa solitudine che l'aspetta, perde la testa.
Cerca di sedurre Peter nello stesso labirinto in cui anni prima ha scoperto che Sir Malcolm e sua madre erano amanti. Lui la respinge (Cazzo fai Peter? Con che coraggio respingi una gnocca da paura come Eva Green?!) e lei, la notte prima delle nozze, seduce portandosi a letto il futuro marito di Mina, la quale assiste sbalordita alla scena.
Ciò che scandalizza davvero è il fatto che durante l'amplesso sessuale, Vanessa gode guardando negli occhi una Mina shoccata e tremante.
"Ti voglio bene a tal punto da ucciderti"
Ecco che le parole scritte in quella lettera trovano finalmente un senso.

Dopo quell'episodio, le due famiglie si separano completamente.
Quel cancello che divide le due abitazioni, viene definitivamente chiuso.
Inizia il crollo di Vanessa che si lascia volontariamente possedere dal suo demone.
Scene forti, sensazionali e grottesche, che denunciano e mostrano l'incapacità dei manicomi del tempo di far fronte a situazioni sovrannaturali etichettate come "epilessia" o "disturbi psicosessuali" e curati in maniera barbara e incivile.
Eva Green dona tutta se stessa in questa interpretazione, shoccando e stupendoci in una maniera incredibile.
La chiara prova che non servono sangue, budella o insetti per creare sgomento e orrore.
Un interpretazione da brividi.



L'episodio si conclude con Vanessa che accetta definitivamente di convivere con il Male, quel nemico che la seduce in un bacio voluttuoso e mortale.
Bellezza e Morte si incontrano e si mischiano come in pieno stile Romantico.
E infatti il tutto è proprio suggellato da una poesia di Keats, il poeta romantico per eccellenza, che è proprio un inno alla Morte.
Ho amato il paragone che viene creato tra il Male e l'oceano, un luogo che da sempre incanta e affascina Vanessa proprio per la sua immensità, per l'oscurità che sussurra e si muove al suo interno.

La puntata è un'autentica favola vittoriana rotta da una maledizione che sembra essere stata scagliata dal momento in cui Sir Malcolm e la mamma di Vanessa diventano amanti.
Una maledizione fatta di morte, tortura e possessioni demoniache che tormenteranno queste due famiglie per anni e anni sino al presente narrato.
E nel desiderio ardente di Sir Malcolm e Vanessa di ritrovare e salvare Mina dal Padrone Oscuro, si nasconde la loro voglia matta e disperata di rompere quella maledizione e pulirsi di ogni peccato commesso.

Una puntata eccellente da un punto di vista narrativo, scenografico e interpretativo.
Eva Green brilla sempre più in questa serie tv fatta a misura per lei.


  • Voto: 9



sabato 17 maggio 2014

ADDIO CRISTINA YANG - Recensione Grey's Anatomy 10x24: Fear (of the Unknown)



Scrivo questo commento con ciò che resta di me dopo la 10x24. 
La morte nel cuore; l'apatia; il completo disinteresse per ciò che accade nel mondo a partire da ieri.
Perciò chiedo scusa in anticipo, se questo non vi sembrerà il solito commento/analisi della puntata ma solo una pagina rubata dal libro "I dolori del giovane Werther" o un testo di una canzone di Lana del Rey.
Se siete grey's addicted mi capirete.


Il finale di stagione non è solo l'addio che non ti aspettavi, ma è sopratutto la puntata che non volevi.
E' un concentrato di subdolo dolore fisico e mentale, che ti tormenta, ti rosica e consuma come un tarlo.
E' un pugno nello stomaco, un calcio nei denti, un paletto nel cuore.
E' sicuramente la puntata più traumatica e inaccettabile nella storia dei finali di stagione di questa serie tv.
E guardate che per dirlo ci vuole piena coscienza, visto tutto quello che abbiamo sofferto e passato in 9 stagioni. 

Ma adesso ogni cosa (Denny, George, Izzie, Ellis, Mark, Lexie, disastri aerei, sparatorie, bombe, annegamenti, tempeste...), appare insignificante di fronte questa nuova prospettiva: Cristina Yang non c'è più.
E' una consapevolezza che ti ferisce nel profondo, alla quale senti di non essere preparato nonostante tu sapevi già che sarebbe successo da tempo. 
E' una verità così dura da accettare che per un'intera stagione l'abbiamo scansata dicendo: "quando sarà il momento l'affronteremo".
Abbiamo rimandato a lungo questa triste verità che per 23 puntate ha pesato su di noi come una sentenza di morte. Una spada di Damocle. 
E adesso eccoci qui, otto mesi dopo, 24 puntate dopo, a fare i conti con l'inevitabile.


10 stagioni, 10 anni che sembrano essere passati come un sogno.
10 anni di show, 10 anni di Cristina Yang... tolti i rapporti familiari, quale altra relazione è durata così tanto nella vostra vita?
Personalmente, la mia con questo show, è tutt'ora la più lunga e stabile mai avuta.


La domanda che forse qualcuno si pone è: "perchè è così difficile dire addio ad un personaggio come Cristina Yang?"
La risposta mi sembra abbastanza semplice.
Cristina Yang non è solo un fictional character.
E' uno stile di vita, un modo di essere, di fare, pensare e agire.
E' un modello da seguire, una PERSONA nella quale riconoscersi.
E' quella giusta dose di cinismo, grandezza, originalità, sarcasmo e intelligenza che tutti noi vorremmo avere.
Cristina Yang è una intraprendente, una persona che sa quello che vuole e lotta sempre e costantemente per ottenerlo.
Detto così sembra quasi che parliamo di una tizia robotica, una macchina stacanovista e workalcholic. 
Ma sappiamo benissimo che la Yang è umana esattamente come tutti noi.
Ha avuto i suoi alti e bassi, i grandi momenti no, le sue batoste e delusioni, i suoi fallimenti.
Ma ciò che la rende speciale non è solo il fatto che ha saputo superarli, ma è il come li ha superati.


Adesso a show concluso, non ci resta che fare tesoro di tutti quegli insegnamenti ricevuti in questi anni.
Il merito per averla creata va a Shonda Rhimes, da sempre criticata e bersagliata dai fans per le sue scelte autoriali, ma innegabilmente un genio nel suo campo.
Di tutti gli show televisivi nati negli ultimi anni, ditemi voi un personaggio che avete amato sempre e costantemente dall'inizio alla fine. Non una semplice simpatia, ma proprio un'adorazione che cresce ad ogni puntata e si riconferma ad ogni stagione.
Io di nuovo devo dirvi che anche in questo caso, Cristina Yang è la mia risposta. 



E adesso veniamo a parlare della puntata. 
Non so voi, ma io non ho nulla da rimproverare, nessuna critica da muovere.
Questo è la prima volta in 10 anni in cui Shonda Rhimes non può essere accusata di nulla.
Ha semplicemente fatto il suo lavoro e lo ha fatto alla grande.
Ha reso giustizia ad un personaggio costruendo una puntata che sfiora la perfezione. 

La 10x24 non sarà ricordata come il finale di stagione in cui un finto attacco terroristico, che poi si è rivelato essere una fuga di gas, ha colpito un centro commerciale gettando la città di Seattle e il GSLMH nel caos più totale.
Niente di tutto questo.
La 10x24 sarà sempre e solamente ricordata come l'addio a Cristina Yang.
Shonda avrebbe pure potuto costruire quei 40 minuti sugli ultimi momenti di Cristina che salutava l'ospedale e la sua famiglia e sarebbe stato comunque un capolavoro.
Ma se l'avesse fatto, che Shonda Crimes sarebbe stata senza averci messo qualche dramma in più in un finale di stagione?

Anzi, dobbiamo persino ringraziarla per non aver ucciso o ferito gravemente nessuno dei nostri.
La vicenda di Cristina è stata così intensa che ci ha prosciugati.
Non avremmo avuto né spazio, né lacrime per altro.
E' stata una puntata 100% Yang resa ancora più speciale e straziante dai tweets in diretta del cast e della protagonista di questo grande addio.


Perchè Grey's Anatomy non è solo uno show.
E' una grande famiglia alla quale tutti noi ci sentiamo legati.
E' un insieme di persone prima ancora che di attori professionisti, persone che hanno costruito legami di amicizia e affetto reciproco. 
Ecco perchè questa puntata è stata così intensa, così distruttiva a livello emotivo e così speciale.
Perchè in quel momento non erano solo gli attori che salutavano Cristina Yang, ma era il cast che diceva addio ad una grande ed indimenticabile Sandra Oh.


"It was the last scene that Ellen and I shot. I can't speak for how it was for her to shoot that, but at the very end, I remember feeling for our chests embracing. I'm holding her and I can hear that she's tearing up. I was holding her and it felt like we were one body." 

- Sandra Oh 




Cos'è che mi è piaciuto di questa puntata?
Tutto. 
Ogni singolo momento è stato speciale.
Ogni singolo secondo è stato in pieno stile Cristina Yang. 

Mi ha fatto letteralmente impazzire il fatto che Cristina sempre ligia al dovere e conscia della grande opportunità che l'aspettava in Svizzera, continuava a rimandare la sua partenza.
Mi ha quasi divertito in maniera isterica il fatto che lei continuava a trovare una scusa per restare, un modo per CHIUDERE IL CERCHIO.
Era quello il suo modo per dirci che ad un certo punto tutto le sembrava così sbagliato.
Tornare per aiutare durante il disastro terroristico, operare con Karev, programmare l'intervento di trapianto al cuore di quel paziente che seguiva da tempo, tutto questo è stato il suo modo per dire: "Merda ho un ripensamento. Quasi, quasi fanculo la Svizzera. Questa è casa mia"

 
 

ANCHE NOI LO CREDEVAMO CRISTINA!!!


E' stato meravigliosamente doloroso il fatto che Cristina si è FERMATA per rivivere e onorare il M.A.G.I.C, quel gruppo di fantastici cinque che ora è solo un duo. 
E' stato un grande tributo, un voler ripercorrere 10 anni di show e farci risentire ancora quella sofferenza e quella ingiustizia verso il destino, la vita o semplicemente verso Shonda, per come sono andate le cose. 

Ho trovato eccezionale anche tutte le reazioni di Meredith Grey, lei che è la prima a non voler lasciare quell'ospedale e quella città, lei che prima di tutto doveva anteporre e far valere il fatto di essere la PERSONA di Cristina Yang e di non poter vivere senza di lei, fa qualcosa di umanamente impensabile: la sprona ad andare via.
Meredith Grey mette in primo piano il bene e la felicità della sua compagna di vita alle sue priorità, esigenze e sentimenti. 
Mer era l'unica che poteva dire a Cristina: "Resta" e lei l'avrebbe fatto. 
Cristina sarebbe rimasta. Per lei. Per il loro rapporto. 
Ma Mer non lo fa perchè sa che la Svizzera è tutto ciò che Cristina ha sempre sognato, tutto ciò per cui ha lavorato per una vita intera. 
Meredith si fa forza proprio perchè in quel momento è ciò di cui Cristina ha bisogno.
Una mano, un supporto, un sentirsi dire che la Svizzera è la scelta giusta. 

 
 
 



La scena del taxi è stato il momento più difficile.
Quella macchina che si allontana è la metafora di tutto ciò che va via.
E' come se ci dicesse:

Dovete semplicemente arrendervi.
Arrendervi.
E' questa la parola giusta.
Arrendersi e lasciare andare.
Non si può evitare, non ci sono rimedi, antidoti o altro.
C'è solo dolore.
Imparate da subito ad accettarlo, a tollerarlo, a conviverci.
Perchè non andrà via facilmente, né tanto presto.
Anzi, non andrà via affatto.
Perchè Cristina Yang è stata la vostra droga per 10 anni e disintossicarvi sarà una tragedia.



Quel taxi va via portando con sé un pezzo di noi.
La parte migliore di questi 10 anni.
Quel saluto semplice, da persone normali, un semplice ciao tra chi resta e chi va e gli occhi di Ellen Pompeo, sono semplicemente la morte nel cuore. 


E' stato quello del Mertina l'addio più lungo e doloroso, come giusto che sia.
Ma non per questo bisogna sminuire tutti gli altri.
Ogni singolo abbraccio, ogni singolo momento sono stati una tortura.

Ho amato la semplicità straziante con cui Cri saluta Derek.
Tutto il caos dell'ospedale si ferma in quel momento quando Cristina dice: "addio" con la stessa naturalezza con cui uno dice: "è finito il latte, vado a comprarlo"


Ho trovato perfetto il saluto con Karev: in sala operatoria durante un complicato intervento.
Niente abbracci, solo parole d'affetto mascherate da intelligente sarcasmo.
Perchè loro due sono così: persone concrete, che preferiscono agire piuttosto che stare fermi e perdersi in smanceria.
Cristina va via non prima di aver fatto riflettere Alex. Non prima di avergli detto nel modo divertente e unico che la contraddistingue, che le scelte che il ragazzo sta facendo sono sbagliate.
Non lo renderanno felice. 
Cristina è stata l'unica in grado di farlo riflettere, di dirgli le cose come stanno.
Non ha fatto come quella stupida specializzanda (che palle un altro anno di Camilla Lud... ma non poteva andare via lei?) che pensa ai soldi che il suo ragazzo può fare con il nuovo lavoro e non a ciò che lui nel profondo desidera davvero.



Mi ha commosso terribilmente il saluto con Weber e la Bailey.
Lui che  le dice: "Sono orgoglioso di te" come un vero papà che vede la  figlia ottenere ciò che ha sempre sognato e la Bailey che un pò bisbetica ritorna per un attimo "La Nazista" delle prime stagioni, per mascherare i suoi sentimenti.
E' stato un rivivere la 1a, 2a, 3a, 4a stagione in un solo secondo.

 

E poi parliamo di un altro unico e grande addio.
Quello con Owen.
Di nuovo siamo difronte ad una semplicità disarmante, ad una realtà dove non contano i gesti o le parole per farci commuovere.
Basta uno sguardo, due paia d'occhi che si incontrano e si salutano.
Se pensate che quella è stata davvero l'ultima scena che Sandra ha girato, allora non c'è bisogno di aggiungere altro.



La scena più bella e proprio per questo la più dolorosa in assoluto, è stata quella avvenuta in una delle stanza di guardia dell'ospedale.
Quella scena, quel momento, sono tutto ciò che mi porto dentro di questa puntata.
Supera addirittura la mia scena preferita in 10 anni di Greys, che è la telefonata di Mer a Cristina nella 9x02.
Questa scena è stata di una potenza devastante, un tornado di sentimenti che distrugge l'ultimo brandello di razionalità rimasto.
Non puoi fare nulla se non arrenderti all'inevitabile e piangere fino a disidratarti. 
E' stata una commemorazione, un funerale di ciò che è stato, ma anche un augurio per ciò che sarà.


Cristina che non riesce a lasciare Meredith, che non riesce a lasciarsi tutto alle spalle.
Sente di dover finire in qualche modo, di chiudere quel maledetto cerchio.
E' una sensazione che la tormenta e che tormenta anche noi. 
Così Cri e Mer trovano il modo per chiudere definitivamente e lo fanno.


"Where do you go with your broken heart in tow
What do you do with the left over you
And how do you know, when to let go
Where does the good go, where does the good go                                
Look me in the eye and tell me you don't find me attractive
Look me in the heart and tell me you won't go"



Era solo la 1x04 quando questa canzone rappresentava solo l'inizio, la giovinezza, la spensieratezza, il rischio e la paura di crescere.
Era solo la prima stagione, quando tutto era così grande e impensabile.
10 anni dopo, questa canzone diventa il simbolo di un addio.
Diventa ufficialmente la canzone delle gemelle siamesi. 
Un parallelismo, un altro richiamo a tutto ciò che è stato.
Un bel modo di chiudere il cerchio. 

Where Does The Good Go 

è' l'inno di questo finale di stagione.
Una canzone che continuerà a farci piangere da qui al duemilaesempre.          


Dieci anni dopo il cerchio si chiude.
Mer e Cristina sono ancora qui, a ballare come le ragazze di una volta, prima che il destino le separi.

Cristina se ne va, ma non prima di essersi assicurata sul futuro di tutti, dando a Meredith le giuste raccomandazioni su come trattare ogni singolo membro della Greys Family.
Se ne va, dicendo la più bella, straziante e meravigliosa delle frasi:


SONO LORO LA STORIA D'AMORE PIU' BELLA DI QUESTO SHOW.




Finiamo con la nuova Cristina, che porta un pezzo di Seattle sulla sua nuova scrivania, nel suo nuovo ufficio, nel suo nuovo ospedale. 
Finiamo con una nuova donna, una persona matura e degna del titolo che porta.
Finiamo con lei che va via portandosi Ross, che è un pò la sua creatura.
Ho apprezzato il fatto che lui va via con lei.
Mi piace in qualche modo saperli insieme nel mondo e pronti a fare un altro grande passo nel campo scientifico.


L'ultima scena è una bellissima metafora.
Si chiude quella porta, ma si chiude anche un grosso, grande capitolo di questa storia.
Si chiude un ciclo, 10 anni di show, 10 stagioni sigillate per sempre.
E' inevitabilmente la fine di qualcosa, la fine di un'era e di un periodo meraviglioso.
Adesso, a solo un giorno dall'ultima puntata della stagione, non riusciamo ancora a gioire o a immaginare un futuro per Grey's Anatomy senza una delle sue più grandi protagoniste.
E la domanda che tutti ci facciamo è: "C'è davvero un futuro?"
Per ora il dolore e la perdita è tutto ciò che conta.
Tutto ciò che ci rimane. 


  • Voto: 10 e lode


















venerdì 16 maggio 2014

Recensione Reign 1x22: Slaughter of Innocence

A poche ore dalla messa in onda dell'ultima puntata della prima stagione, lasciatemi dire che sicuramente Reign è la migliore novità televisiva del palinsesto firmato CW.

Sin dalla prima puntata si è instaurato una specie di legame per questa serie che prometteva di essere diversa dalle precedenti, una novità assoluta nel genere delle serie tv storiche.
Reign ha mantenuto la parola data e lo ha fatto mostrandoci il lato affascinante della storia.
Un lato più umano, più drama and emotional, pur restando ancorato, anche se a grandi linee, al contesto storico del tempo narrato.

E' nato come un teen drama ed è anche rimasto fedele a questo.
Ha raccontato quello che i young adult si aspettano di vedere in uno show indirizzato a quel target.
Abbiamo visto principalmente, un gruppo di adolescenti che si scontrano con i problemi dell'epoca.
Gli abbiamo visti crescere nei loro complicati e tossici rapporti di corte, affrontare problemi legati al loro ceto, alla loro famiglia, al loro status.
Abbiamo visto adolescenti imparare a diventare sovrani, nobili e condottieri di intere nazioni, nella stessa età in cui noi siamo ancora qui a rebloggare gif su Tumblr. 

Ecco perchè questo teen drama è stato un pò rivoluzionario.
Una ventata d'aria fresca dai soliti prodotti commerciali che ci mostrano sempre i soliti adolescenti liceali alle prese con la scuola, amici e famiglia.

In Reign, il liceo e la complicata vita ad esso legata, diventa la corte.
Gli amici e i rapporti tra pari rimangono gli stessi anche a distanza di secoli:

 Teen Drama ambientato nel 2014: "Non puoi sederti al nostro tavolo"
Teen Drama ambientato nel 1500: "Non posso venire a letto con te, sei un domestico"

E per quanto riguarda la famiglia, parliamo anche in questo caso delle stesse cose.
I genitori continuano a sperare sempre nella nostra scalata sociale, non importa quale posizione tu occupi, devi sempre, costantemente salire.
Certo adesso questo scopo si raggiunge con l'istruzione e il lavoro e non più con il matrimonio combinato.
Almeno nella maggior parte dei casi funziona così..



Reign ha saputo narrarci la storia facendoci entrare in empatia con essa.
Ha deciso di raccontarla attraverso gli occhi degli adolescenti, che in quell'età imparano come stare al mondo e come superare al meglio la complicata linea che divide l'infanzia dall'età adulta. 
Così ci ha divertito e quasi stupito, sentire i loro problemi e i loro drammi così simili ai nostri, pur essendo noi ragazzi nati nell'era di internet e della mela mangiucchiata e non in quella di cavalieri, corsetti e linee di successione al trono. 


Detto questo, veniamo alla puntata. 
L'ultima della stagione, l'ennesima serie che questo mese ci lascia orfani per una lunga e intera estate. 


Una grande morte era stata annunciata, e così è stato. 
So che voi direte che Henry era già bello è morto dal momento in cui Catherine ha deciso che lui sarebbe stato il prossimo della lista, ma ehy bitches, è pur sempre il re di Francia, perciò indossate un abito nero e fingete dolore fino alla 2x01.


Quanto mi piace questa frase.
 Ho sempre sognato di dirla, forse più di quella: "Chiudo ufficialmente il televoto!"
Il re è morto e forse un pò sentiremo la sua mancanza nella prossima stagione. 

Henry era famoso per essere un DILF (Dad I'd Like to Fuck).
Questa sua indole di voler inserire la spada in ogni fodero è stata subito espressa sin dal pilot.
Una moglie e un amante è troppo mainstream per il re di Francia, che decide anche di aggiungere al suo harem nobil donne e serve. 
D'altronde l'ha persino ribadito lui nell'ultima puntata:

"Questa spada non rientrerà fin quando non sarà bagnata"

Voi mi state dicendo che in quel caso si riferiva a tutt'altro?
Daje su.


Ad ogni modo, ad Henry spetta la stessa sorte di tutti i re folli: la morte.
(Vedi Re Joffrey Baratheon di Game of Thrones RIP)

Se dovessimo stare qui a scrivere tutte le cose folli che ha fatto nell'ultimo mese della sua vita famo notte, ma tre la più importanti ricordiamo:

-Sterminare gli eroi di una guerra in una fittizia battaglia navale 
(per la serie gli effetti 3D anche nel XVI secolo)

-Far sposare la tua nuova amante a quel bastardo di tuo figlio dandogli titoli come "Custode delle chiavi e dei luoghi di Hogwarts"

-Tentare di uccidere il tuo erede legittimo per sposare sua moglie e e dare al mondo un nuovo erede.

Direi che la fantasia non gli mancava.
Di certo tutte queste azioni hanno portato il telespettatore ad odiare questo personaggio, ma gli autori non potevano permettere che se ne andasse in questo modo.
Ecco perchè sul letto di morte, rivediamo un Henry meno re folle e più uomo.
Quelle schegge di lancia nel cervello, gli hanno fatto in qualche modo riacquistare, momentaneamente, lucidità.

Allora vediamo un Henry che ritorna ad essere un buon marito mentre saluta la sua compagna di vita, alla quale ha dato tanto filo da torcere.
Anche se devo dire che quando ha detto a Catherine: "Anche in te c'è della bontà nascosta da qualche parte e sono sicuro che riuscirai a tirarla fuori", a me è sembrato un modo dolce per dirle: "Sei 'na stronza ma in fondo sei buona e lo sai"


D'altro canto dite quel che volete di Catherine ma quando lei gli ha detto: "Sei l'amore della mia vita" io mi sono sciolto. 
DON'T TOUCH CATTY, BITCHES!


Henry decide di andarsene con Francis al suo fianco, una scena commovente che finalmente risponde a una domanda che da tre puntate a questa parte formulavamo: "Chi diavolo è il tennista?"
Si tratta del fratello di Henry, un uomo che lui stesso ha avvelenato per accelerare la sua scalata al trono.
Capiamo che Henry ha portato il peso di quell'azione per tutto il resto della sua vita, perché Francis (così si chiamava il tennista) era un pezzo di pane e uccidere un legame di sangue è pura crudeltà.

Francis Brother era una persona buona e gentile che trovava ingiusto il fatto che essere re richiedeva la morte di centinaia di uomini innocenti.
Esattamente come il nostro Francis, legato al suo zio defunto dal nome e speriamo non dalla stessa sorte.

Perciò Henry se ne va lasciando un profondo terremoto emotivo in suo figlio.
Toccato dalla storia e dagli errori del padre, Francis si impegna da subito ad essere un sovrano che governa col cuore e non solo con la testa.
Ce lo dimostra appena uscito da quella stanza, quando il suo fratellastro si inchina al nuovo re di Francia e lui semplicemente lo abbraccia.

 

OTP!!
Loro sono i miei nuovi fratelli Salvatore.

Se pensate che questo sia l'unico gesto che segna il cambiamento di Francis vi sbagliate di grosso.
Il nuovo re infatti, pur sapendo del pericolo peste nei villaggi, abbandona la corte per salvare Lola che ha deciso di partorire nel bel mezzo del nulla. 
La mucca doveva solo fare una cosa in questa puntata, solo una: arrivare a corte e partorire.
Non è stata capace di farlo perciò non vedo l'utilità di tenerla anche per la seconda stagione.
Che la peste sia con te, adorata Lola. 

Nel frattempo stampatemi subito la fascia con su scritto: "Re Prodigio".
Perchè?
Perchè  Francis è re da meno di 24 ore e ha già un bastardo a carico.
Che dire, un comportamento da manuale.. Francis non segue il protocollo dei re, ma lo supera e lo anticipa.
Se per voi è anche un DILF allora dategli anche questo titolo insieme alla corona.



Abbiamo parlato di Henry e Francis, di fratelli avvelenati e mucche gravide, ma non ci siamo di certo dimenticati della protagonista della serie.
Mary c'è, e come in ogni puntata domina la scena. 

In questa è sempre più partecipe per far fuori il suocero.
Dite che le è pesato di più vedere uomini innocenti morire per uno stupido spettacolo in mare o essere palpata dal re al cospetto di mezza corte?


Mary non si scompone.
Lei è una giocatrice e sa come giocare, o per lo meno sta imparando.
E' sicuramente lei il personaggio che ha subito di più un character development in questa stagione.
Un cambiamento che viene sottolineato da Francis nella scorsa puntata, da Catherine e persino da lei stessa.


Suona sinistro e affascinante.
Il cambiamento, il potere che corrompe e avanza. 
"La donna deve inchinarsi alla Regina"
Sono sicuro che vi siete già tatuati questa frase sul braccio.

Di fatti ne è passato di tempo dalla vergine e spensierata ragazza appena uscita dal convento che arriva nella corte più movimentata d'Europa. 
La ragazza cuori e fiori è sparita ad ogni puntata, arretrando per lasciar spazio alla logica di una sovrana.
Sempre meno Virgin Mary, sempre più Bloody Mary.
(Non è la pubblicità di un cocktail).


Mary non è più una ragazzina, ma una Regina.
Se ne rende conto ed è pronta ad assumersi le sue responsabilità.
Se fino a qualche puntata fa si nascondeva dietro rapporti diplomatici e mediazioni di stato pur di non aprire guerre e conflitti che avrebbero portato solo morte e distruzione, adesso Mary è pronta a giocare a viso scoperto, a cercare lei la sfida e non a fuggire da essa.

Anche lei lo dimostra con un'azione concreta: indossare il mantello con il sigillo dell'Inghilterra per reclamare quella nazione sua di diritto.
Mary lo indossa con la stessa classe e fierezza di una regina maturata, è pronta a diventare il nuovo volto dell'Europa, colei che unirà ben tre regni sotto un'unica corona. 
Sa che è un rischio, sa che questo comporterà sacrifici e andrà contro tutto ciò che lei ha sempre evitato e combattuto, ma adesso Mary è pronta all'azione.

Mostra gloria, audacia e speranza, e il popolo francese l'accoglie vittoriosa riconoscendola regina. 
Ma la vera domanda è: Mary sarà davvero disposta a proseguire verso questa sua nuova strada?
Avrà ancora quel coraggio per prendere decisioni che diventeranno via via sempre più complicate e pericolose?
La strada verso la grandezza è una via senza ritorno.
Una volta che hai avuto il coraggio di guardare l'oscurità in faccia senza fuggire, allora hai sostenuto la prova più grande nel cammino della tua esistenza. 

 

Long May She Reign!



E parlando di Oscurità... 
Veniamo a Bash che forse voleva uno spin off tutto suo: "Le avventure del giovane Bash contro l'Oscurità", dato che a corte ormai ha lo stesso ruolo di un moccio Vileda.
Io continuo ancora a pensare che questa storyline dell'Oscurità e delle profezie degli dei sia in realtà una mega bufala.
Non lo so, ma sin dall'inizio ho subito pensato che si sarebbe risolta come una storiella patetica e ridicola.
Un espediente narrativo solo per allontanarci qualche istante dalla vita di corte.

Vorrei dire che così si è rivelato, ma a quanto sembra questa storia dell'Oscurità ci massacrerà i maroni anche nella seconda stagione.
Io spero solo che Bash non venga ricordato come l'uomo che andava in cerca dell'Oscurità, né come il Merlino di Reign, il pagano che con Nostradamus nei panni di Artù vince pericoli e sfide dal tocco sovrannaturale. 

Vabbè, parliamo di questa Darkness. 
Che trashata pazzesca!
Per intere puntate abbiamo pensato a Mr. Oscurità come il nuovo Signore Oscuro, Tu Sai Chi, Colui che Non Deve Essere Nominato.
Un alone di mistero lo circondava, viveva nell'ombra seminando terrore con i suoi denti aguzzi e affilati.

Poi si viene a sapere che in realtà è solo un uomo mascherato che si piscia addosso se non porta agli dei il loro nettare prelibato.
Non è il Gran Solei come la Clerici ci ha fatto credere, ma bensì sangue umano.
Con quella maschera e quei denti è così ridicolo che tu sei li che lo guardi e dici: "Dovrei avere paura? Vabbè avvisatemi quando devo fingere di essere spaventato"

Poi abbassi la guardia, ridacchi per la situazione buffa e lui si toglie la maschera.
E' allora che c'è davvero da avere paura e tu sei li che urli: "Rimettila cazzo, copri quella faccia di merda subito"


Se qualcuno gli avesse detto che la sua faccia è peggio del parto di Lola in diretta, allora quel poveretto avrebbe risparmiato il tempo e la fatica di costruirsi una maschera.
Comunque alla fine questo Oscuro se ne va con un colpo d'ascia e nessun Avada Kedavra.
Una faccenda sempre più Human e meno Supernatural.

Dice che Pascal sarà il suo successore, il nuovo Lord Voldemort di Reign e se questo non avverrà gli dei manderanno punizioni terribili.
Lui nomina "la Morte Nera" e io ero li che mi coprivo la faccia e dicevo: "Minchia un altro finto personaggio sovrannaturale con un nome  da urlo e la storia interessante quando un criceto di giorno"


Invece il tizio si riferiva alla Pesta, che sarà il nuovo Big bad della prossima stagione. 
Puff.

Una domanda che forse anche voi vi siete fatti è: "Ma Bash ha ricevuto il dono dell'ubiquità o la super velocità dei vampiri?"
Perchè non so se avete notato come sono state montate le scene:

Un attimo primo Bash è in una casa piena di morti e profezie disegnate sulle pareti;
l'attimo dopo è li dietro la porta di casa sua mentre l'Oscurità andava a prendersi un the freddo e poi tornava accorgendosi di lui;
poi conficca l'ascia nel cranio di Mr Oscuro e un secondo dopo si inchina al re di Francia.

Questo si che è ottimizzare i tempi. 

Per favore autori, cercate di riportare Bash alla sua antica gloria, quando era un pischello con un gatto morto in testa e sempre impicciato negli affari di corte.
Cercate di riportare Bash esattamente dove deve stare: al fianco di Francis e Mary e non a caccia di signori oscuri patetici come una puntata di Peppa Pig.



Veniamo al fattore ship.
Parliamo del Greith che al momento è l'unica relazione interessante a corte.
Vediamo un profilo dei due.

 Lui: giovane, bello, biondo... domestico.
Per tutta la vita non ha fatto altro che servire caffè e champagne sperando che quella gente ci si strozzasse. 
Ha occupato sempre una posizione umile e non degna di nota, uno dei così detti "fantasmi di corte", termine con il quale ci si riferisce alla servitù che opera, agisce e subisce in silenzio. 
Si innamora di una nobile, intrattiene una relazione con lei fino a quando i doveri di etichetta e ceto non li separano. 
Parte per la guerra senza sapere che proprio quella battaglia gli darà ciò che desidera: terre, proprietà e forse persino titoli ora che Francis è re e lui gli ha salvato la vita. 


Lei: giovane, bella, bionda.. nobile.
Alla ricerca del romanticismo e di una dote per salvare il culo alla famiglia in rovina.
Spera di incontrare un uomo bello e ricco.
Il destino è un gran bastardo e le fa trovare esattamente ciò che vuole diviso in due.
Incontra un uomo bello e poi uno ricco.
La contraddizione è frutto del suo animo: seguire il cuore o salvare la sua famiglia?
Ragione o sentimento?
Una protagonista di cui Jane Austen sarebbe stata fiera.

La vita gioca con i loro destini, mescola le loro storie, li divide per poi farli rincontrare.
Lui ha esattamente tutto quello che lei cercava... o quasi.
Lei nel frattempo ha fatto la sua scelta e non può più tornare indietro.
Soffocata per sempre in una promessa.

Lui la maledice condannandola all'infelicità perenne. 
Lei lo ama e soffre in silenzio. 
E in un attimo è Cime Tempestose il remake.


Ecco la storia del Greith sempre più lontana dal lieto fine.
A quanto sembra lei sposerà il ricco nobile a cui è promessa e lui nel frattempo diventerà il trombamico della figlia dell'uomo che le ha rubato l'amore della vita.
Che dire, un dramma dai risvolti eccitanti a tutti gli effetti.
Ci sarà da divertirsi nella seconda stagione ed io non vedo l'ora. 
Per questa ship il mio cuore soffre, ma il mio spirito da telefilm addicted fa i salti mortali di gioia.



  • Conclusione:


Quanto manca ad Ottobre?

Reign, l'ho già detto, è stata una piacevole scoperta di questa stagione televisiva.
Non ci resta che esultare e attenderne la prossima.

Sarà interessante vedere come proseguirà la storia tra Mary e Francis: i loro doveri e le loro scelte da sovrani, li allontaneranno l'uno dall'altra o il loro percorso continuerà seguendo una linea comune?
Saranno due semplici estranei uniti da un pezzo di carta, o due coniugi?
Quanto di loro stessi dovranno sacrificare per il bene dei loro paesi?


Per ora quel cancello sembra rappresentare una triste profezia per il loro futuro.


Chi sopravviverà e chi no alla peste?

Bash avrà di nuovo un ruolo decente nella serie?

Che ne sarà dei Greith e del loro quadrilatero amoroso?

Chi finirà sulla blacklist di Catherine?

"Mmh.. è quello della Lola!" E' la prima parola che il bastardo di Francis dirà?

Troppe domande che troveranno risposata solo nella prossima stagione.
Estate non ti temiamo. Ottobre ti aspettiamo.


  • Voto: 7






mercoledì 14 maggio 2014

Recensione Penny Dreadful: Non Adatto ai Deboli di Cuore

Dammi tre parole:

BUDELLA,
INSETTI e
CUORE!



E' così che partirei col definire questa nuova serie tv targata ShowTime.



Un horror psicologico-erotico con risvolti sinistramente introspettivi.
E' sicuramente lo show più creepy mai creato nella storia dei telefilm.
Un format che al confronto, fa apparire American Horror Story-ASYLUM (giudicata da tutti la più grottesca delle stagioni) uno show per bambini.
Il che è tutto dire..


Penny Dreadful è un colpo in pieno petto, o dovrei dire in pieno stomaco.
E' uno show audace, incredibilmente forte che punta a shoccare il telespettatore.
E' uno show che non ha paura di far scandalo, né di compiere un viaggio nel posto più oscuro e temuto: i meandri della mente umana.

In questo telefilm, perversione e blasfemia sono di casa.


Ti viene quasi un senso di colpa a guardarlo.
E' come se sai che stai facendo qualcosa di sbagliato, qualcosa che non dovresti assolutamente fare, eppure c'è quel qualcosa di diabolicamente accattivante che ti tiene incollato allo schermo come fossi in ipnosi.
Credo sia questo il vero potere di questo show.
Il voler spingere il telespettatore oltre quel qualcosa, oltre la sua paura, oltre i suoi limiti.
E' quasi una sfida con te stesso.
Tu sei li e ti chiedi: "No, vediamo quanto resisto. Questa scena mi farà vomitare lo sento... ma resisterò"
E' una sfida con te stesso, un mettere alla prova il tuo stomaco, il tuo coraggio, ma sopratutto la tua mente. 



Tu sai come funziona il mondo dell'horror, almeno a grandi linee.
Riconosci situazioni e scene in cui sai che gli autori ti portano ad abbassare la guarda per poi colpirti.
La suspance, l'apparente normalità, il troppo silenzio.
Tu ne sei consapevole e ti prepari, sicuro che questo tuo meccanismo di difesa funzionerà come funziona ogni qual volta che guardi un film horror.
Sei li che dici: "Ecco, è arrivato il momento. Prepariamoci".
Eppure pur sapendo questo, pur essendone a conoscenza, non puoi fare a meno di saltare dalla sedia o stringere i pugni quando quel momento arriva.
Perchè nonostante la tua preparazione, ti coglie alla sprovvista. Ti strega e ti tormenta e tu non puoi eludere questo suo potere.

 



Decidere di vedere questo show è come fare un patto con il diavolo, o con la parte più oscura di noi stessi, se preferite.
E' sedersi li e chiedersi: "Lo voglio davvero? Desidero davvero avventurarmi in questo festival del macabro e del perverso in cui orrore e paura sembrano essere i punti forti di una narrazione fine a se stessa?"
Perchè alla fine lo scopo di Penny Dreadful sembra proprio essere questo: spaventare, inorridire, scandalizzare solo per il semplice gusto di farlo.

Per un attimo sei come Ethan Chandler, uno dei protagonisti della serie, che viene da subito tentato dalla sensuale Vanessa Ives ad accettare o rifiutare una sfida: unirsi a lei e a Sir Malcolm Murray  e dar la caccia all'occulto, al sovrannaturale, oppure semplicemente rifiutare.
Da bravi cacasotto la risposta ci appare ovvia: "rifiuta, rifiuta!"
E' quello che l'istinto sembra gridare. 
Ma poi c'è quell'irrazionale parte di noi che si lascia sedurre dallo squallore delle tenebre e ci invita a restare.
"Solo un'altra scena. Solo una e poi smetto.."
Ed è così che ti ritrovi a fine episodio.


Accetti o vai via?
Dove mi porterà tutto questo?
Lo show risponde alle tue domande dicendoti: "Ha importanza?"

Perciò lasciarsi sedurre da questo mondo ignoto, da questo ammasso di tenebre e follia nelle quali creature macabre e dalla moralità corrotta vivono indisturbate, è tremendamente facile.
Un passo, solo uno e sei nel baratro anche tu.


La scenografia è un altro punto forte di questo nuovo capolavoro dell'horror.
Dettagliata e accurata, ci riporta davvero indietro nel tempo, in una Londra Vittoriana divisa dalla sua stessa contraddizione storica: 
- da un lato un affascinante e raffinato mondo di  valori nobili\borghesi in cui dominano la rispettabilità, le buone maniere e il lusso;
- dall'altro, il volto cupo, squallido e povero di una Londra divisa in due.

Tra questi due mondi storici, se ne forma un terzo.
Un mondo più subdolo, nascosto, una dimensione occulta e sovrannaturale dove per vederla ed esserne trascinato al suo interno devi solo fare una cosa: CREDERCI.


E una volta fatto sei pronto a scivolare dai raffinati abiti vittoriani e dai suoi elitari circoli letterali nei cupi meandri di una Londra gotica e segreta. 
Sei parte del team , di questa squadra dell'occulto, misteriosa come la stessa natura di cui si occupa.



Ed è un attimo che sei pronto ad abbandonarti alla perversione e al vortice incessante delle passioni corrotte, finendo in camera da letto con Dorian Gray:



Imbucandoti nel macabro e disordinato laboratorio del Dr.Frankenstein in cui scienza e sovrannaturale si incontrano abbattendo limiti e barriere.
La stessa vita assume una nuova prospettiva, un mistero che si dilata al di la dell'anatomia stessa.


Incontri i corpi lacerati di Jack lo Squartatore, passando poi per il Conte Dracula e guardando in faccia creature grottesche e maledetta che sembrano uscire direttamente dagli inferi.



Tutto questo è Penny Dreadful, un circo dell'orrore, una fiera del macabro.
Sta a te decidere se cliccare quel link e lasciarti sedurre da un mondo oscuro che potrebbe rivelarsi senza vie d'uscita.